Fin dal titolo, questa corposa raccolta firmata da Pina De Felice evidenzia la funzione del termine “mare”, chiamato a riassumere una pluralità di significati. Il mare non è inteso come luogo raggiunto staccandosi dalla terra e dunque uscendo da essa: al contrario, esso rappresenta una sorta di soglia d’ingresso, una zona in limine che consente tra l’altro, come ci avvisa la composizione eponima, di bussare “al silenzio”. Lo spunto tematico del mare, che risulta trasversale a tutte le sezioni, oltre a costituire un luogo fisico ben determinato, viene ricollegato anche alla fecondità lievitante della parola poetica.
Pina De Felice è nata a Palmi dove ha frequentato il liceo classico. Dopo un soggiorno di alcuni anni in Svizzera, si è trasferita con la sua famiglia a Reggio Calabria ed ancora vive in questa città che ama e che considera una terra bellissima che le ha dato la possibilità di relazioni positive sia in campo lavorativo che negli approcci di vita quotidiana. Docente di matematica e poi di scienze matematiche presso vari Istituti della provincia, da parecchi anni si dedica ad attività culturali.
Ha avuto sin da bambina un grande amore per la letteratura ed una predilezione per la poesia che le ha permesso di avere gratificazioni e riconoscimenti. Della Menzione Speciale al Premio Mondiale di Poesia Nosside del 2019 va particolarmente fiera. Ha pubblicato negli anni precedenti le raccolte poetiche: Nei miei silenzi (1980), All’ombra della luna (1990), Voglia di Poesia (2014). Da anni è responsabile per la Poesia dell’Associazione Culturale Anassilaos.