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De libri aeternitate

De libri aeternitate

Written by  Giovedì, 10 Dicembre 2020
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di Paolo Falzea
 
Perché pubblicare un libro durante il "lockdown".
I libri ci salveranno?
Mi piace pensare di sì, anzi, mi è sempre piaciuto.
Fin dalla tenerissima età ho sempre attribuito al libro un valore alto, indispensabile e per certi versi salvifico.
Sarò l'ultimo dei romantici!
distanti blogPiù di uno, all'interno del “tunnel”, quando ancora non si scorgeva neanche la più flebile delle luci che potesse far pensare a un'uscita, ha tentato di dissuadermi dal pubblicare libri in questo periodo di lockdown perfino editoriale: librerie chiuse, distributori sottosopra, corrieri fermi in tante città d'Italia, tutto fermo. Ma, imperterrito, ho continuato a percorrere la mia strada di editore, per eredità e missione, ignorando rischi, budget, numeri, opportunità di vendita, rivolgendo il mio pensiero a tutti coloro che, anche nella più minuscola delle particelle dell’anima, hanno ancora considerazione per i libri.
Un editore, in cuor suo, desidera che i propri autori, con la loro "macchina fotografica", riescano a immortalare il passato, il presente, il verosimile, l'inverosimile e addirittura il fantastico, tante dimensioni dove dimorano paure, desideri, passioni, distopie, delusioni, amore, rabbia, sogni... il più delle volte specchi dell'anima dell'autore stesso.
È stato per questo che in un momento così delicato dell'esistenza di tutti, un momento in cui nessuno escluso, si è confrontato con passato, presente e futuro, mi è sembrato quasi catartico mettere insieme un’eterogenea squadra di “soldati” armati di penna, per affrontare una missione così difficile: cristallizzare le nuove percezioni della distanza, dell'isolamento, del pregiudizio, del sospetto, del mors tua vita mea, della restrizione della libertà, dell'amore e dell'affetto attraverso brevi narrazioni che possano rimanere “scolpite” nel tempo... qualora un giorno qualcuno volesse ricordare.
Scrittori "distanti" tra loro per estrazione, formazione, maturazione… quindi scrittori esordienti, navigati, scrittori sempre alla ricerca di una dimensione letteraria, scrittori e basta: tutti legati, però, da una comunione "d'istanti", vissuti fuori dal comune.
A Fabrizio, Danilo, Katia, Manuel, Roberta, Martina, Oreste, Pina e Cosimo, che hanno dato anima alla “pagina bianca”, va un sentito ringraziamento per aver colto con grande e incondizionato entusiasmo lo spirito della raccolta di racconti "Distanti. Scritture in quarantena."
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