
Un editore, in cuor suo, desidera che i propri autori, con la loro "macchina fotografica", riescano a immortalare il passato, il presente, il verosimile, l'inverosimile e addirittura il fantastico, tante dimensioni dove dimorano paure, desideri, passioni, distopie, delusioni, amore, rabbia, sogni... il più delle volte specchi dell'anima dell'autore stesso.
È stato per questo che in un momento così delicato dell'esistenza di tutti, un momento in cui nessuno escluso, si è confrontato con passato, presente e futuro, mi è sembrato quasi catartico mettere insieme un’eterogenea squadra di “soldati” armati di penna, per affrontare una missione così difficile: cristallizzare le nuove percezioni della distanza, dell'isolamento, del pregiudizio, del sospetto, del mors tua vita mea, della restrizione della libertà, dell'amore e dell'affetto attraverso brevi narrazioni che possano rimanere “scolpite” nel tempo... qualora un giorno qualcuno volesse ricordare.
Scrittori "distanti" tra loro per estrazione, formazione, maturazione… quindi scrittori esordienti, navigati, scrittori sempre alla ricerca di una dimensione letteraria, scrittori e basta: tutti legati, però, da una comunione "d'istanti", vissuti fuori dal comune.
A Fabrizio, Danilo, Katia, Manuel, Roberta, Martina, Oreste, Pina e Cosimo, che hanno dato anima alla “pagina bianca”, va un sentito ringraziamento per aver colto con grande e incondizionato entusiasmo lo spirito della raccolta di racconti "Distanti. Scritture in quarantena."