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I lunghi capelli sono i primi a bruciare, poi le fiamme attaccano il viso e lo divorano senza sosta, mentre le urla continuano e divengono più acute e insopportabili da sentire… mentre la carne annerisce, esplode e cade e il sangue sfrigola ed evapora…Finalmente, anche la morte ha pietà di lei e decide di farla cadere per sempre…

Fabrizio Carollo , LA SPADA DI SELCE

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“Se torna il vento della guerra, chi più salva la mia gente?”
Sono versi che un insegnante lascia scritti sulla lavagna l’ultimo giorno di scuola, a Pordenone. Versi suoi, di un poeta pacifista per vocazione in una terra un giorno invasa persino dai Cosacchi, in quel Friuli dove è concentrato, di necessità, l’esercito italiano e dove l’Autore, figlio di un ufficiale, ha fatto ritorno partendo da una Modena infuocata dai lacrimogeni.
Siamo all’inizio degli anni Cinquanta, ed è ancora vivo il ricordo dell’attentato a Togliatti, di una guerra civile evitata dal buonsenso e dalle vittorie di Bartali, ma quel vento sta tornando a soffiare nell’estremo nord orientale dell’Italia, con le rivendicazioni territoriali di Tito che vuole Trieste, con quella Quinta Colonna che trama la rivoluzione bolscevica, con le caserme tenute giorno e notte in allerta.
In particolare quella di Aviano, la “Zappalà”, con i suoi carri armati giunti da Roma, con la benedizione del Papa e della Nato, pronti come sono a fronteggiare il nemico, e dove, in piena simbiosi con armi e soldati, vivono famiglie, crescono ragazzi come l’Autore, che hanno ancora vivo e sofferto il ricordo di una guerra appena conclusa, ma quotidianamente evocata dal rombo dei carri sotto le finestre di casa e dal sibilo dei primi aerei a reazione della vicina Base americana.
è la guerra fredda, vissuta da degli adolescenti tra paure e speranze, da un osservatorio inconsueto qual è una caserma, arrivando a sfidare il filo spinato americano per vedere se alla Base è davvero arrivata la bomba atomica e poterlo così raccontare a scuola.

 

Claudio Calandra, è nato a Paluzza ( UD ) e vive attualmente a Modena, dopo un lungo periodo di lavoro trascorso a Milano.
Dirigente d’Azienda alle Relazioni Esterne di primarie Società, ha avuto l’opportunità di organizzare importantissimi eventi in campo scientifico e sociale. Collabora ora, come freelance, con varie riviste culturali e scientifiche. Come scrittore, ha esordito nel 1993 con Do Svidanija-I Girasoli di Boria (Wichtig, 4 edizioni) racconto, autobiografico, dell’occupazione del Friuli da parte dei Cosacchi nel 1944.
è autore di: Via dei Servi (Marsilio, 1999), opera selezionata al Premio Campiello del 2000; Libera di vincere (Piemme, 2012), scritto con la campionessa olimpionica Manuela Di Centa; Bucce d’arancia sul fronte di Nord Est (Falzea, 2008), romanzo celebrativo delle Portatrici Carniche, eroine della Grande Guerra, giunto alla seconda edizione (2014); L’arroganza del cuore (Falzea, 2010), storia di una donna chirurgo in carriera; L’ombrello a sediolino (Falzea, 2014), sulla senilità, quando si fa adolescente e riscopre l’amore.




Titolo e sottotitolo

SOLO CIELO E SOLDATI

Collana  
Autore

CLAUDIO CALANDRA

Editore

FALZEA

Rilegatura

brossura con alette

Pagine

174

Anno

2016

Claudio Calandra - SOLO CIELO E SOLDATI
SKU 15826
€13,00
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